sabato 12 giugno 2010

2. Le sorelle

Norma, la grande, è rimasta dentro. Legge. Si interessa e si impegna in tutte quelle cose politiche che io non conosco e non capisco. Iole, anche lei dentro, ricama sul tombolo. Per me lei resterà sempre un mistero, così burbera, avara, gelosa, si potrebbe dire quasi cattiva, non fa altro che téssere ad una velocità vertiginosa intrecci complicatissimi di filo bianco che diventano angeli e madonne delicati e fragili come lei non è.
Noi invece siamo qui. Le tre sorelle più piccole. Bianca (che sono io), Dalia e Franca. Quindici, tredici e sette anni. Siamo le più vicine d’età e le più legate anche se per Franca, devo ammetterlo, ho un affetto particolare. Per lei non sono solo una sorella, ma anche una mamma, una maestra, una compagna di giochi, insomma, sono un po’ il suo punto di riferimento. In pratica l’ho cresciuta io e forse è proprio per questo che il nostro legame è così forte, ma non solo. Fisicamente ci somigliamo molto. A dire il vero tutte noi sorelle ci somigliamo, ma io e lei di più. E pure i nostri caratteri sono simili: ci piace ridere, amiamo lavorare in campagna, siamo energiche, di molte parole, di poche pretese e per niente complicate. Niente ci fa paura e la vita ce la sentiamo fremere dentro. Dalia invece ha un carattere un po’ strano, è spavalda e permalosa ed è sempre arrabbiata con quei suoi capelli crespi e neri, indomabili alla moda del momento. Cerca attenzione tutta per sé e lamenta sempre qualche malessere per garantirsela. Teme la morte. Io invece so che vivrò per sempre.
“Ragazze? La merenda!”
In campagna anche la merenda si fa presto.

1 commento:

  1. Scena seconda :quante sorelle .il tombolo.Ne so qualcosa: mia moglie cerca d'imparare. Io impazzirei con quegli affari che pendono tra un'infinità di spilli e fili. Ma ormai sono anch'io nell'isola.Vi osservo.Dino

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