giovedì 24 giugno 2010

29. Oggi è festa per tutti

Passi pesanti, respiro pesante, odore di sigaro. Papà si è alzato. Non ho ricordi di averlo visto appena sveglio prima d’ora. Non accade mai che si alzi dopo di me né che prenda il caffè del mattino seduto accanto a qualcuno che non sia mamma, infatti appena mi vede assume un’espressione quasi contrariata. “Buondì marito.” Lui fa un cenno con il capo e gira intorno al tavolo per raggiungere la sua sedia. Ci si piazza davanti con i palmi puntati ai pomelli dello schienale. Guarda in basso. Mamma si alza a scaldare il caffè. Io con gli occhi fissi al cardo che ho in mano: “Buongiorno papà. Già sveglio? Oggi è festa…” Lui arriccia la bocca addosso al naso, poi sposta la sedia e mentre ci si accascia soffia via poche stanche parole : “E’ stata una lunga notte…” Io lancio un rapido sguardo a mamma che, portando il caffè, me lo restituisce altrettanto rapido: “Hai visto? capita…” Papà appare interdetto davanti a questo nostro scambio ma non dice nulla. Con i gomiti inchiodati al tavolo non fa che stropicciarsi la faccia: gli occhi, la fronte, il naso, i baffi, il mento, il collo per poi scendere ad imbracciare la tazza fumante che si aggiunge alle tante barriere già presenti tra noi. Un lungo silenzio mentre prende il suo caffè … solo il rumore molesto dei suoi sorsi.
Finisce gustando anche l’ultima goccia e già con l’altra mano fruga in tasca alla ricerca del suo fidato mozzicone. Fra la tasca e la bocca papà è già in piedi diretto la porta. Io rimango di pietra. Ma come? Tutto qui? Neanche uno straccio di rimprovero? Prima che faccia un passo in più scatto in piedi incredula di averlo fatto: “Papà…” Lui si volta sulla soglia e mi guarda severo. “Non dovete dirmi nulla?… avete qualcosa da ordinarmi?” Masticando il suo sigaro mi volta le spalle: “No. Se ne parlerà domani… Oggi è festa per tutti.”

1 commento:

  1. Bella questa immagine di un tempo quando la famiglia era saldamente ancorata nelle forti mani di un "Pater".

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