mercoledì 23 giugno 2010

28. Fiore di cardo

Arrivo in fondo alla scala e tutte le certezze che solo un attimo addietro mi facevano tanto chiasso nella testa e sotto ai piedi sono polvere. Mamma sta al tavolo, sfilaccia i cardi. Io, zitta ed insonnolita, siedo di fronte a lei che mi scruta appena il tempo di un’occhiata e sa già tutto di me. “Buongiorno Biancaspina…” E’ così che mi chiama quando l’ inquietudine mi arriva alla faccia prima che riesca a farlo io. La guardo con un mezzo sorriso arrancato che lei evidentemente percepisce dai pori della pelle visto che non stacca gli occhi dall’amaro ortaggio! “Come mai già alzata? Oggi è festa…” Come se non lo sapessi… “Ho avuto una nottataccia…” Un breve silenzio. “Capita… Tieni và, aiutami con i cardi... che ormai la notte è andata…” E so che questo è tutto quanto mi può dare: un cartoccio di cardi da sfilare… insieme a lei. Ed io lo prendo… e sfilo, insieme a lei.

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