sabato 12 giugno 2010

15. Il pacchetto

Sono passati otto giorni dall’arrivo della lettera di Antonio. Ho evitato accuratamente di incontrarlo e non gli ho ancora dato una risposta ma forse dovrei. Del resto che mi ha fatto quel poveraccio? Il fatto è che ancora non ci vedo chiaro in tutta questa storia. Certo è inutile farlo patire solo perché mi ha colta impreparata. Non l’ho mai notato prima e non è che cambi qualcosa perché ora mi ha fatto la sua dichiarazione, tanto più che speravo la lettera fosse di Giovanni! Giovanni, non so che darei per sapere che gli passa per la testa. Forse niente, è questo il vero problema. Mentre passeggio su e giù nella mia stanza rimbalzando fra mille perché, quasi per inerzia do una sbirciatina dalla finestra. Punto lo sguardo lontano e lo abbasso distrattamente verso riva quando d’improvviso un colpo al cuore. E’ lì. Giovanni. Sta piantato lì e guarda verso la mia finestra. Guarda me. Io trattengo il respiro tanto è lo stupore. Lui tira fuori qualcosa dalla tasca della giacca. Sembra un pacchetto bianco. Lo posa a terra, in bilico sulla riva del canale. Alza di nuovo la testa verso me e con gli occhi mi attraversa l’anima. Rimango come paralizzata. Un’ attimo dopo se ne stava già andando ed io stavo già scendendo le scale due a due per andare a salvare il pacchetto dalle acque.

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