Oggi sono una donna.
Nella sua lettera Giovanni mi ha parlato come ad una donna ed io tutto d’un tratto mi sento perfetta in questo ruolo. La sua donna.
L’avrò letta cento volte quella lettera. Ogni parola. Ogni accento. Ridisegno incessantemente il getto dell’inchiostro su quella carta leggera, ne ripercorro il viaggio a ritroso; mi infilo in quella penna e posso sentire il calore di una mano grande, il pulsare delle sue vene, il gorgoglio del suo sangue, la trepidazione del suo cuore.
127 parole occupano la mia mente. Non c’è spazio per nient’altro se non, ogni tanto, per il morbido crepitio di un foglio ormai logoro nella mia tasca sinistra ed il dolce pizzicar di denti del giardino di primule nascosto nella mia tasca destra.
Il tripudio dell'amore che esplode come fuochi d'artificio. Siamo saliti nolto in alto e speriamo di restarci. D
RispondiEliminaLa fase dell'innamoramento porta a queste reiterazioni dei gesti, tutto pur di sentirsi accanto all'oggetto del proprio desiderio.Devo complimentarmi con l'autrice per la perspicacia e capacità d'analisi. D
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