sabato 12 giugno 2010

14. Il dubbio

Mi scoppia la testa. Non faccio che pensarci. Ripasso con la mente ogni momento con Giovanni. Da quando l’ho notato per la prima volta fino agli ultimi mesi durante i quali i nostri atteggiamenti si sono un po’ sciolti e abbiamo cominciato ad aprirci cautamente l’uno verso l’altra, salutandoci e sorridendoci più apertamente anche se sempre da lontano. E’ vero che quando ci troviamo a pochi metri di distanza i nostri sguardi si ritraggono come fanno le lumache se le tocchi, ma quando passa col battello o cammina in fondo alla strada ormai vedo che mi cerca e ci scambiamo sempre un esplicito segno di saluto. Non significa niente? Me lo sono inventata? E poi non so capire quando e come, magari senza rendermene conto, io possa aver dato anche la minima speranza ad Antonio. Mi pare che vada tutto alla rovescia! Quei due sono sempre insieme. Possibile che non si confidino almeno un po’? Possibile che entrambi siano segretamente interessati a me? Quantomeno improbabile. Forse ho davvero immaginato tutto. Forse devo smantellare questo castello.

Nei giorni successivi ho cercato di scrollarmi di dosso la polvere magica di un sogno che mi stava affondando. Mi sono chiusa in un tombale silenzio di parole e di gesti. Ho lavorato tanto, ma non ho resistito a qualche spiata negli orari giusti, un po’ per abitudine un po’ perché proprio non ci riesco a lanciare una secchiata d’acqua su queste braci che ho sepolte in fondo al cuore.

1 commento:

  1. "come fanno le lumache se le tocchi"
    In questo episodio che non apporta novitàalla storia,la frase che più mi è piaciuta è proprio quella che ho riporato tra virgolette. Molto espressiva. D

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